Bologna 1990 – III Campionato Nazionale Tennis ANCIU

III CAMPIONATO DI TENNIS UNIVERSITARIO MASCHILE E FEMMINILE 1990

Il terzo Campionato di tennis universitario si svolge di nuovo nella città che gli ha dato i natali. La terza edizione della kermesse tennistica, che il redattore del Cubo definisce Gioie e dolori di una bellissima edizione 1990-Cubo-N-¦-10-ottobre-1990.pdf (210 download) , è stata più vivace, più combattuta e più interessante delle precedenti. Il livello tecnico è cresciuto e con esso la tensione agonistica che ha suscitato qualche polemica sulla interpretazione del regolamento, spenta comunque sul nascere dall’encomiabile spirito sportivo dei partecipanti e dall’attenta e abile conduzione dei giudici arbitri Proff. Leardini e Porzi. La più interessante, sia perché con la vittoria della squadra di Ferrara (riferiscono fonti locali che, dopo la vittoria, i Ferraresi cantassero sotto voce nello spogliatoio all’indirizzo dei Bolognesi: “Con un poco di zucchero la pillola va giù, la pillola va giù, la pillola va giù”) si è interrotto lo stucchevole dominio della rappresentativa bolognese — facile vincitrice dei primi due Campionati —, sia perché la presenza del Magnifico Rettore Fabio Roversi Monaco, nella veste di giocatore e in quella istituzionale di patrocinatore della manifestazione, ha conferito alla stessa quel carattere di ufficialità che l’impegno organizzativo del Circolo e della Sezione Tennis guidata da Michele Contento certamente meritavano.

Onore al merito dunque agli organizzatori e un caloroso applauso ai vincitori che hanno battuto i Felsinei, abituati al noto: “Ti piace vincere facile…”. La vittoria di Ferrara cadeva a fagiolo per celebrare il VI centenario dell’ Ateneo estense.

L’analisi del Campionato è affidata all’intervista che Gaetano Baldi, redattore del Cubo, rivolge al capitano della squadra bolognese, Michele Contento.

Il nostro Mike, da buon capitano selezionatore, si assume tutta la responsabilità della sconfitta e invoca a scusante (e chissà quanti altri mea culpa dovrà recitare negli anni a seguire sulle scelte e sulla tattica! ndr) “una errata scelta di formazione”. Incalzato dall’intervistatore sulle scelte strategiche errate, il buon Mike puntualizza: “La nostra squadra è articolata in modo tale che scambiando i ruoli fra i giocatori (forse l’amico Mike non sa che nel tennis la proprietà commutativa non è valida, perché le scelte vanno fatte a priori e a scatola chiusa: per l’a priori dovrebbe chiedere lumi a Pio e per la proprietà commutativa a Giovanni!) è in grado di adattarsi nel modo migliore alle diverse formazioni avversarie. La rappresentativa dell’Università di Ferrara si presentava per la prima volta al Campionato Nazionale; non ne conoscevamo quindi la forza e le caratteristiche. Dei due singolaristi si conosceva solo la bravura di Ilario Casoni, forse 1° classificato in campo regionale. Di Giorgio Trombetta si sapeva che è un atleta di pentathlon, ma non che fosse anche un forte tennista. L’incognita era comunque il doppio formato da Cavicchioni/Palara.

Dall’osservazione dei loro incontri precedenti, non mi era parso particolarmente forte, sembrava necessario quindi presentare una formazione che potesse vincere sicuramente uno dei due singolari e predisporre un doppio discreto. Per questo ho deciso di affidare a me stesso e a Cludi i singolari poiché chiunque di noi due avesse incontrato il singolarista più debole della formazione ferrarese avrebbe conquistato il punto. Per il doppio, che poteva diventare decisivo, ho scelto la coppia Giovanni Ricci Bitti/Sandro Rambaldi”.

La scelta di Rambo e la contemporanea esclusione di P. E. Ricci Bitti ha provocato la sconfitta contro il duo ferrarese Cavicchioni/Palara. Il simpatico Rambo quante altre delusioni dovrà dare al povero capitan Mike! Ma, veniamo alla spiegazione della scelta del capitano, in parte condivisibile, se non fosse nota la fragilità emotiva di Rambo nei momenti decisivi degli incontri: “a causa del maltempo — puntualizza Michele — l’incontro è stato disputato sui campi in boltex al coperto. Rambaldi sulla superficie veloce è stato sempre un giocatore positivo. Il giorno precedente, in singolare, contro Padova aveva giocato benissimo, producendo un servizio potente e un palleggio molto regolare per cui avevo fiducia che ripetesse la medesima prestazione. Pio Ricci Bitti, per sua ammissione, non si sentiva sicuro su quella superficie di gioco”.

La descrizione degli incontri è molto sintetica: Ilario Casoni rifila un rapido 6/1, 6/2 a Mike, senza aggiungere, come farà qualche anno dopo con Antonio Callari sconfitto per 6/0, 6/1, “e se non avevo un po’ male alla mano non facevi nemmeno quello”! Lino Cludi liquida con lo stesso punteggio Giorgio Trombetta.

Sul risultato di uno pari, l’incontro decisivo per il titolo è rappresentato dal doppio. Sulla carta, G. Ricci Bitti/Rambo sembravano nettamente più forti di Cavicchioni/Palara, anche se i due Estensi formano una coppia affiatata e si sa che nel doppio l’affiatamento è importante quanto la qualità del gioco. Comunque, all’inizio, la scelta del capitano pareva essere corretta: il 1° set è vinto dai Felsinei per 6/2. Ma, nel secondo e nel terzo set, la mancanza di vis pugnandi di Rambo si manifestava e provocava la sconfitta della squadra bolognese per 6/2, 3/6, 3/6. Ferrara diventava quindi Campione nazionale 1990.

Il nostro Mike si consola (è una qualità che gli invidio! ndr) con l’aglietto, cioè con l’organizzazione, che è la cosa che sa far meglio! Il lato organizzativo, esordisce, “è stato un vero successo. Era presente circa il 50% delle università italiane con la partecipazione di circa duecento persone tra atleti e accompagnatori… una vera festa sportiva: 37 incontri con oltre 90 partite, tutte di ottimo livello tecnico e con un equilibrio in campo (e Casoni 6/1, 6/2? ndr) al di sopra di ogni aspettativa. Ma il vero motivo di orgoglio è stata la partecipazione attiva del Magnifico Rettore del nostro ateneo che, scendendo in campo con la nostra squadra, ha dato prestigio e ufficialità a tutta la manifestazione”.

Tralasciamo la sviolinata del redattore del Cubo e di Mike sulla prestazione del Rettore e sul diritto “sfoderato” dal Magnifico contro il Prof. Luigi Campanella dell’Università di Roma, è doveroso riconoscere che è un caso più unico che raro vedere un Rettore scendere in campo in un evento sportivo!

La conclusione dell’intervista assume, in prospettiva futura, una connotazione profetica: “Noi saremo sicuramente ancora la squadra da battere e, se non commetteremo (plurale maiestatis = non commetterò) errori tattici, la riconquista del titolo dovrebbe essere possibile”. Caro Michele (non è il romanzo della Ginzburg) quanti altri “errori tattici” commetterai ancora? Lo “scopriremo solo vivendo” le prossime puntate dei Campionati.

Il tennis in gonnella è affidato alla descrizione di Luisa De Cola che, con un pizzico di amarezza, sottolinea la mancata presenza della nostra squadra bolognese in finale. “Anche quest’anno — scrive la De Cola — il titolo è stato vinto dalla squadra di Siena già vincitrice della scorsa edizione. Le nostre ragazze hanno dovuto cedere in semifinale alle tenaci padovane che, oltre a giocare un buon tennis, hanno dimostrato di sentire meno l’emozione della partita soprattutto nei momenti decisivi.

Dopo aver vinto infatti il primo singolare, la rappresentativa bolognese perdeva al terzo set il secondo incontro giocando così la partita decisiva nel doppio. Ma la responsabilità del punto che avrebbe aperto le porte alla finale, la maggiore esperienza e il buon livello tecnico delle avversarie hanno fatto svanire questo sogno lasciando via libera alla squadra di Padova.

L’altra semifinale ha visto in campo le squadre di Catania e Siena. II gioco regolare e spesso aggressivo delle senesi ha incontrato ben poche resistenze da parte delle siciliane. La finale giocata quindi da Padova e Siena ha regalato momenti di grande emozione soprattutto nel primo singolare. Dopo un primo set vinto abbastanza facilmente dalla senese Gianna Valenti il secondo si concludeva a favore di quest’ultima solo al tie-break vinto 7/5. Vorrei tuttavia sottolineare la grande perseveranza di Pierina Vinadello (Padova) che con indicibile grinta e voglia di vincere non ha mai allentato la pressione coinvolgendo il pubblico e accattivandosi le simpatie di molte di noi. Il secondo singolare è stato vinto con meno difficoltà da Simonetta Michelotti che ha dimostrato ancora una volta la sua ottima forma e, soprattutto, la capacità di variare il gioco con numerose incursioni a rete. A tutte le partecipanti desidero augurare una stagione di grande tennis e alla mia squadra in particolare un caldo incoraggiamento ad allenarsi per vincere, come è nelle sue potenzialità”.

L’augurio di Luisa troverà riscontro nel prossimo Campionato? Non vi resta che leggere la prossima puntata di questo feuilleton tennistico.

 

 

CAMPIONATO A SQUADRE MASCHILE
ANNO EDIZIONE SEDE 1^ UNIVERSITA’ CLASS. 2^ UNIVERSITA’ CLASS.
1990

III

Bologna: Univ. Alma Mater Studiorum

Ferrara

Bologna

 

CAMPIONATO A SQUADRE FEMMINILE
ANNO EDIZIONE SEDE 1^ UNIVERSITA’ CLASS. 2^ UNIVERSITA’ CLASS.
1990

II

Bologna: Univ. Alma Mater Studiorum

Siena

Padova

 

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