VI CAMPIONATO NAZIONALE DI TENNIS A SQUADRE MASCHILE E FEMMINILE 1993

Il 6° campionato di tennis dei dipendenti universitari si svolge a Cervia-Milano Marittima dall’8 all’11 settembre 1993 nel Circolo Tennis “C.T. Cervia”. Le Università partecipanti sono diciannove: Ancona, Bologna, Catania, Cassino, Chieti, Ferrara, Firenze, Genova, Milano statale, Milano politecnico, Modena, Padova, Pisa statale, Reggio Calabria, Roma La Sapienza, Salerno, Trento, Trieste e Venezia.

Il 1993 è una data importante non solo per il Campionato, ma perché nasce l’ANCIU (Associazione Nazionale Circoli Italiani Universitari), che a partire dal 1994 raggrupperà i Circoli universitari italiani di cui gestirà le attività ludico-sportive. I principi ispiratori di questo Ente non profit sono quelli di promuovere attività di carattere culturale, sportivo-amatoriale e, più in genere, tutte le iniziative che permettano un salutare e proficuo impiego del tempo libero; seguire e coordinare lo sviluppo e la crescita delle tematiche di ordine culturale, sociale e ricreativo. Dopo questa doverosa annotazione, riprendiamo il racconto del Campionato attraverso il Cubo   1993-Cubo-N-¦-10-ottobre-1993.pdf (190 download)   e il Genuense Athenaeum, le uniche pubblicazioni, a mia conoscenza, che, trattando di problemi universitari, si occupano anche degli eventi sportivi dei dipendenti.

Il Cubo ripercorre lo svolgimento del Campionato attraverso la consueta intervista al capitano della squadra felsinea. L’intervistatore chiede a Contento di parlare degli incontri e di spiegare la sconfitta della squadra bolognese in semifinale. Mike precisa che ogni anno il Campionato nazionale diventa sempre più competitivo, poiché il livello dei giocatori è sempre più alto. E’ il caso della squadra dell’Università di Chieti capitanata dal Rettore Prof. Uberto Crescenti, che ha presentato una squadra totalmente nuova formata da Raul Saggini classificato C 4 ma ex seconda categoria, rivelatosi il più forte giocatore presente al Campionato; Ottavio Palucci giovane trentenne anch’egli ex-classificato e un doppio di tutto rispetto formato da Luciano Paesani e Giovanni Mataloni.  Il capitano bolognese si sofferma sul percorso della squadra fino alle semifinali: vittoria su Trento per 3/0, su Padova per 3/0. La semifinale con Chieti è descritta con dovizia di particolari. L’unico modo per superare questa squadra, sottolinea Contento, era di vincere il doppio e il secondo singolare”. La formazione è messa in campo nel modo migliore: Sandro Rambaldi contro Raul Saggini : 6/0, 6/0 per il teatino. A seguire, il doppio: Lino Cludi/Pio Ricci Bitti contro Luciano Paesani/Giovanni Mataloni, vincono per 6/1 6/3 giocando un tennis aggressivo e potente che obbliga i due chietini a un gioco in difesa senza speranza. Infine l’ultimo e decisivo singolare: Giovanni Ricci Bitti contro Ottavio Palucci. Sin dai primi scambi l’incontro risulta molto duro; Palucci palleggia profondo con ottima tecnica e buon anticipo e costringe il numero uno bolognese a un gioco di rimessa che non gli è consueto e lo costringe a cedere il primo set per 6/1. Nel secondo set le parti si invertono, Giovanni Ricci Bitti ritrova la concentrazione, attacca e costringe l’avversario all’errore, vincendo il set per 6/0. A questo punto, i Bolognesi pensano di aver vinto l’incontro; Giovanni è giocatore di grande esperienza e intelligenza tennistica, per cui difficilmente perde dopo aver capito come costringere l’avversario all’errore. Ma, come ripete spesso il saggio Trapattoni, “non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”.  Tuttavia l’inizio del terzo set sembra confermare le speranze dei Felsinei, poiché Giovanni si aggiudica il primo game. Il secondo e terzo però sono appannaggio del tennista teatino. Palucci, giocatore di buon livello, intuisce che deve giocare con più pressione anche a costo di qualche errore. I due games sono infinitamente lunghi e, per lo sforzo, Ricci Bitti ha un inizio di crampo a una gamba che lo porta rapidamente alla sconfitta per 6/2. In finale, quindi, va Chieti che dovrà vedersela con Genova. Ancora una volta, il capitano bolognese, come gli allenatori di calcio quando perdono, chiama a scusante la sfortuna. È opportuno registrare le sue parole:  “L’unico mio rammarico — sottolinea in modo patetico Mike — è per la sfortuna che ci perseguita in questi ultimi anni; se si pensa che Chieti, non essendo testa di serie, è stata sorteggiata dalla nostra parte”. Il racconto della finale, che ha lasciato uno strascico di polemiche, è tratto dal Genuense Athenaeum. Nel titolo dello stringato trafiletto, Piergiorgio Seghene evidenzia che i tennisti dell’Ateneo Genovese sono arrivati quasi  al  vertice del  Campionato Nazionale. Che cosa ha impedito la vittoria finale? La disponibilità, di alcune  squadre (nella fattispecie Chieti) di poter schierare un giocatore classificato. La rappresentativa genovese, scrive Seghene, dopo aver battuto Trieste, Modena, Calabria ha incontrato nella finalissima Chieti. Ne è scaturito un incontro tesissimo e quanto mai combattuto — significativa la durata delle gare iniziate alle 14.30 e terminate alle 21.00. Ha fatto la differenza, come accennato,  il “classificato” e questo non era di Genova. I componenti della squadra  ligure (L.  De Ferrari, M. Marchi, P.L. Pinelli , G. Pirolli,  A.  Silvestrini,  L. Stagi), tutti bravi,  tutti degni di menzione, ma con nota particolare per Pinelli: ha lottato, nell’incontro decisivo, per più di 3 ore — facendo posticipare il pranzo di gala per ben due volte — sempre con lucidità e grinta; poteva vincere e ha perso per un “nulla”.

Il Campionato femminile ha visto di nuovo trionfare la rappresentativa di Padova che si è imposta su Bologna come risulta dalla cronaca succinta del Cubo.

Sui campi di Cervia la squadra di Padova — scrive il redattore — si riconferma la più forte. Otto le squadre presenti che, divise in due gironi da 4, hanno giocato senza risparmio di forze e di colpi. Qualcuna ha pagato le fatiche eccessive costringendosi al ritiro per crampi dopo ore di un estenuante tennis (vedi la rappresentante di Chieti). La squadra di Bologna, con Serenella Bagnarelli, Luisa De Cola, Mariagrazia Frignani, Elisa Zantedeschi, dopo aver vinto con facilità il proprio girone, ha continuato a vincere contro le tenniste di Trieste, amiche ma avversarie sui campi, che anche quest’anno sono arrivate in semifinale. La corsa al titolo delle Bolognesi è stata però bruscamente interrotta dalle fortissime padovane, che hanno schierato anche quest’anno una squadra in ottima forma e con grande carica agonistica. Una sconfitta netta (3-0), che però ha dato vita a incontri pieni di spunti brillanti. Tutta la manifestazione si è svolta con estrema regolarità e simpatia. L’augurio è di ritrovarsi tutte il prossimo anno con tante altre squadre di Università ancora assenti che sono invitate a organizzarsi e a presentare una loro rappresentativa ai prossimi campionati.

 

CAMPIONATO A SQUADRE MASCHILE
ANNO EDIZIONE SEDE 1^ UNIVERSITA’ CLASS. 2^ UNIVERSITA’ CLASS.
1993

VI

Cervia – Milano Marittima

Chieti

Genova

 

CAMPIONATO A SQUADRE FEMMINILE
ANNO EDIZIONE SEDE 1^ UNIVERSITA’ CLASS. 2^ UNIVERSITA’ CLASS.
1993

VI

Cervia – Milano Marittima

Padova

Bologna