XIV CAMPIONATO NAZIONALE DI TENNIS A SQUADRE MASCHILE E FEMMINILE 2001

Il Campionato dei dipendenti universitari è per statuto itinerante, ma questo quattordicesimo Campionato è addirittura espatriato, grazie all’interesse delle tenniste triestine. La competizione universitaria è finita quindi in quel di Porec dall’1 all’8 settembre. Nonostante un’ubicazione così decentrata, soprattutto per le Università del centro-sud, la partecipazione al Campionato è stata soddisfacente; al via 14 Università: Ancona, Bologna, Cagliari, Catania, Ferrara, Genova, Milano Statale, Roma “La Sapienza”, Napoli “Federico II’’, Piemonte Orientale, Salerno, Teramo, Trieste, Viterbo.

Ma prima di iniziare il racconto, sembra opportuno dare notizia del Master 2001 che si è svolto a Cervia-Milano Marittima dal 25 al 27 maggio. L’amico Mike e il redattore del Cubo (che a volte è lo stesso Mike!), pur sportivissimi, tendono a volte a non sottolineare gli eventi in cui Bologna non è protagonista e, ultimamente, succede spesso. È quindi compito del cronista di questa storia provvedere a informare il lettore sugli eventi trascurati o dimenticati dal “gazzettino” bolognese. Il cronista lo fa con sommo piacere, siccome a trarne lustro è la squadra di Genova. Il Genuense Athenaeum dedica ampio risalto alla vittoria dei tennisti genovesi e titola in tono trionfalistico: E dopo il Campionato… il Master.

Il vecchio adagio “l’appetito vien mangiando” — scrive il redattore — sembra trovare conferma nelle prestazioni della squadra di tennis dell’Ateneo genovese. Infatti, dopo la vittoria nel Campionato universitario del settembre scorso, contro la forte compagine cagliaritana, i tennisti genovesi hanno trionfato anche nel Master. È bene sottolineare che quest’ ultimo conta, fra i partecipanti, non solo le quattro Università meglio classificate del torneo nazionale, ma anche Enti di ricerca che possono attingere giocatori da tutta ltalia.

E veniamo all’evento. La squadra di Genova, forte non più dei soliti quattro gatti ma di ben sette rappresentanti (Beltrametti, De Ferrari, Marchi, Marrè, Pinelli, Pirolli, Silvestrini) e di un supporter fedelissimo, Piergiorgio Seghene (che pare porti bene!) è stata inserita come testa  di serie nel primo girone e le è stata attribuita, senza sorteggio (grazioso omaggio dell’amico bolognese Mike Contento!), la squadra dell’ALENIA (che  partecipava per la prima volta al Master e, quindi, era una mina vagante) e, per sorteggio, l’eterna rivale Ferrara. Nell’altro girone, la testa di serie era il CNR, vincitore del Master 2000, con Bologna e Roma  La Sapienza. Genova, per sorteggio, ha potuto sostenere il primo incontro venerdi 25 maggio contro Ferrara e il secondo nel pomeriggio di sabato 26. L’incontro con la squadra di Ferrara, orfana di Palara, non ha offerto grandi difficoltà: Pinelli ha battuto facilmente (6/0, 6/0) il primo singolarista ferrarese, mentre un titubante De Ferrari ha regolato in due set il forte (ma sempre più acciaccato) Casoni. Dopo che Silvestrini/Marrè hanno battuto rapidamente il doppio libero di Ferrara, l’inedito duo Marchi/Pirolli ha sconfitto in tre set tiratissimi il doppio ferrarese dell’ostico Cavicchioni.

Fatto l’en plein con Ferrara, i tennisti genovesi hanno incontrato nel pomeriggio del sabato l’ALENIA, che nell’incontro della mattina (vinto 3/1 con Ferrara) aveva tenuto a riposo il suo miglior singolarista. Er pupone de Genova (leggi Marrè e non Totti) incontrava dunque nel singolare libero il forte tennista mancino dell’ALENIA con il proposito di fare un proficuo allenamento in vista della finale: ne scaturiva una partita bella sì, ma vietata ai cardiopatici. Dopo aver perso il primo set in cui molto aveva sprecato contro un avversario che non regalava nulla, Marrè trovava il ritmo da fondo campo, scendendo a rete solo al momento opportuno per chiudere il punto con volée stoppate o profonde. Nel terzo e decisivo set, il tennista genovese partiva bene, subiva un tentativo di rimonta da parte del rappresentante dell’ALENIA, ma riusciva a salvare un pericolosissimo break con due volée spettacolari (e fortunate), chiudendo con un perentorio 6/3. Nell’incontro over 45, G. Pirollli, detto o sparacchione per via del suo gioco potente ma talvolta scriteriato, dopo una partenza incerta e un primo set vinto al tiebreak, imponeva un ritmo sostenuto da fondo campo e dava la seconda vittoria a Genova. De Ferrari-Pinelli vincevano facilmente il doppio over 45, mentre Beltrametti-Marchi, pur lottando, perdevano contro il doppio assoluto dell’ALENIA. La squadra di Genova approdava così alla finale che la vedeva opposta al CNR, che, dopo aspra lotta con Bologna finita in parità, accedeva alla finale per sorteggio. La sera prima dell’incontro decisivo, solito lungo briefing dei tennisti genovesi sulla formazione da opporre al CNR conclusosi con il classico invito di capitan Pinelli, tratto (e poteva  essere altrimenti?) dalla storia francese: “Alla vigilia della battaglia di Rocroi, il principe di Condé (che poi vinse ndr.) dormì profondamente”. Domenica 27 maggio era una bella giornata: sole caldo e brezza stimolante. Ulteriori e febbrili discussioni sulla  formazione che, infine, De Ferrari (è  quello che sa scrivere) traduceva così sulla carta: Marrè singolare libero, Pirolli singolare over 45, Beltrametti, De Ferrari, Marchi, Pinelli  e Silvestrini disponibili per i due doppi.

Il CNR opponeva a Marrè un over 45 che sembrava la controfigura del nostro amico tennista Giancarlo Aurora: stessi baffi folti e neri, un po’ di pancetta in più, ma il pacchetto di sigarette in meno. Er pupone nostro lo liquidava con molto garbo in una quarantina di minuti: 6/1, 6/0. Nel singolare over, Pirolli trovava Bragaglia, il miglior giocatore del CNR: buona partita del nostro sparacchione che tuttavia doveva cedere in due set. Sull’uno pari, altre frenetiche discussioni per i due doppi decisivi: dopo qualche esitazione, il capitano decideva di schierare De Ferrari-Pinelli nel doppio assoluto e Marchi-Silvestrini nell’over. La mossa, un po’ rischiosa (chi ha detto che la fortuna sorride agli audaci?), dava i suoi frutti: la coppia De Ferrari-Pinelli, dopo un avvio incerto (Linsostenibile nervosismo di Luca, autore De Ferrari, non Kundera), finiva per annichilire gli avversari con un perentorio 6/0 nel terzo set. Marchi-Silvestrini, invece, partivano alla grande (6/1 nel primo set all’over del CNR), poi, complice il gran caldo, calavano un po’, chiudendo il secondo set con la vittoria al tiebreak, dove rimontavano da 2/4.

Apoteosi della squadra di Genova (sudaticci e appiccicosi baci e abbracci, ma corroboranti!) che vinceva il suo secondo Master! Un rimpianto tuttavia rimane: vedersi venire incontro il topless (seppur prosperoso e abbronzatissimo) di Piergiorgio Seghene, festante, dopo la vittoria, è ben altra casa rispetto a quanto promesso dalla Ferilli per la vittoria della Roma nel campionato di calcio. Pazienza! Non si può aver tutto dalla vita … Gaudeamus, comunque.

Riprendiamo ora il racconto del campionato affidato, come al solito, alle voci del Cubo   2001-Cubo-N-¦-8-ottobre-2001.pdf (218 download) e del Genuense Athenaeum e questa volta abbiamo anche la cronaca del Bollettino di Milano Statale  POREC-2001. Milano Statale.pdf (214 download) . Nella splendida cornice istriana di Zelena Laguna — scrive il redattore bolognese —, in località di Porec (Croazia), si è disputato il 14° Campionato Nazionale di tennis a squadre dei dipendenti delle università italiane. Il luogo oltre alle sue incomparabili bellezze naturali, offre una disponibilità di campi da tennis unica forse in Europa. Solo nel circolo che ci ha ospitato vi erano 18 campi da tennis tutti in terra, e non è il solo circolo di quelle dimensioni nel raggio di 2 chilometri. Con questa premessa il campionato non poteva che essere un successo da tutti i punti di vista e in particolar modo dal lato tecnico la manifestazione si è rivelata la più elevata e soddisfacente degli ultimi anni. Quindici le Università presenti e quasi tutte con rappresentative rinnovate con atleti giovani e competitivi. Novità di quest’anno è stato l’inserimento, come tornei in parallelo al campionato a squadre, del Campionato di singolare assoluto e doppio maschile. Questo ha stimolato la partecipazione, ma, soprattutto, ha favorito lo spettacolo poiché abbiamo assistito a incontri di validità tecnica eccezionale cui nel campionato a squadre era raro assistere per la logica tatticistica che i migliori si cerca di non farli incontrare tra loro se non si è convinti che portino il punto. Con queste premesse l’Università di Bologna non poteva che affermarsi come da tradizione e andare oltre le aspettative. La squadra maschile in parte rinnovata si qualifìca al terzo posto perdendo in semifinale con l’eterna nostra rivale Università di Genova già al terzo titolo consecutivo, mentre, nei tornei paralleli, l’affermazione è completa, Matteo Montanari, rampollo giovane della nostra rappresentativa (titolare di assegno di ricerca alla Facoltà di Agraria), si è classificato al secondo posto nel singolare assoluto perdendo da Marco Gallegati, università di Ancona, di classifìca 3/5 e sicuramente il più forte in assoluto del Campionato. Successo incontrastato nel doppio assoluto, Giovanni Ricci Bitti in coppia con Andrea Versari, forte giocatore di Faenza e ricercatore della Facoltà di Agraria, anche lui nuovo entrato nella rosa della rappresentativa, hanno sbaragliato tutte le coppie e in fìnale hanno superato agevolmente la coppia di Genova, Luca De Ferrari e Daniele Marrè reputata la più forre in assoluto del campionato (tutti i risultati completi del campionato sono sul sito ANCIU). Cosa è giusto raccontare della squadra maschile? che siamo stati penalizzati dalla nostra posizione in tabellone. Quarta testa di serie per diritto di posizione in base al risultato dell’anno scorso ma non in base al valore reale dei giocatori disponibili: infatti la testa di serie numero due, Università di Cagliari, incompleta dei suoi giocatori più forti ha disputato un campionato del tutto deludente. È ovvio che un tabellone così composto ha portato a scontrarsi in semifinale le due squadre più forti, l’Università di Bologna e l’Università di Genova, mentre dalla parte opposta le due università, Napoli Federico II e Ancona, anche se possono schierare i due più forti giocatori del Campionato, Ciro Borrelli e Marco Gallegati non hanno squadre realmente complete. Comunque anche se è il terzo anno consecutivo che perdiamo in semifìnale, finalmente la nostra competitività è salita notevolmente. I nuovi rincalzi giovani e forti, Andrea Versari atleta classificato proveniente dalla gloriosa scuola del C.T. di Faenza e Matteo Montanari forte atleta n.c. ma con margini di miglioramento notevoli ci aprono nuovamente la possibilità di riconquistare il titolo. Per la cronaca l’incontro contro Genova perso 2-0 è stato giocato ad armi pari. Il primo singolare Montanari (BO)-Marrè (GE) è stato un incontro in estremo equilibrio e solo la maggiore esperienza e freschezza di Daniele Marrè ha fatto la differenza. Infatti, il giorno prima, il nostro Matteo, meno stanco e più lucido, nel tabellone di singolare assoluto, lo aveva battuto per 6/3, 6/3. Purtroppo il punto chiave dell’incontro il doppio Ricci Bitti/Versari (BO)-De Ferrari/Silvestrini (GE) che sulla carta doveva essere a nostro favore si è rivelato un incontro stregato. La nostra coppia è sicuramente la più forre del campionato e il risultato nel tabellone di doppio ne è la conferma, ma in quello scontro la vitalità di Armando Silvestrini e Luca De Ferrari hanno fatto pendere la bilancia a loro favore per un niente. Sono convinto che se (di se e di ma… ndr) l’incontro venisse ripetuto per altre dieci volte, gli amici di Genova non ne vincerebbero uno. Onore al merito di chi vince ma ora sanno che Bologna è tornata.

Ancora una volta il Genuense Athenaeum fa da contraltare al Cubo e il redattore genovese sembra voler spegnere l’ardore di rivincita che anima il testo felsineo con un titolo tratto dal detto popolare: Non c’è due senza tre.

Il  XIV Campionato  Nazionale di Tennis a squadre dei  Dipendenti delle Università  italiane è stato vinto per la terza volta consecutiva dalla squadra dell’Università di Genova , formata da Egidio Astesiano, Luca De Ferrari, Daniele Marrè, Pier Luigi Pinelli (capitano), Giovanni Pirolli, Armando Silvestrini, Pier Giorgio Seghene accompagnatore non ufficiale, ma costante.

Nell’accogliente e tranquilla baia di Zelena Laguna, a pochi chilometri da Porec (Croazia), si è svolto il XIV Cam­pionato Nazionale di tennis dell’ANCIU, che ha registrato la presenza di 15 Università: da Trieste a Catania, a Cagliari, gran parte dell’Università italiana era  rappresentata. L’ampia  partecipazione al torneo avvalora, quindi, ancora di più la vittoria della squadra di Genova, che è riuscita a trionfare ancora una volta, pur priva di due giocatori utili e importanti come Mauro Beltrametti e l’ottimo doppista Mario Marchi (impossibilitati a partecipare per impegni familiari e accademici) e con un Marrè non al meglio della  condizione. E dire che gli avversari e l’ANCIU avevano fatto di tutto per impedirlo: per la prima volta, infatti, anche ai dottorandi (assurdo! perché i dottorandi sono studenti), agli assegnisti (accettabile!) e ai contrattisti (inconcepibile! perché si presta a speculazioni varie) era stato concesso di  partecipare al Campionato!

Ma veniamo alla cronaca delle gare. Le novità di quest’anno non erano rappresentate solo dall’apertura alle nuove figure di cui sopra, ma riguardavano anche l‘inserimento, in parallelo alle gare a squadra, di un Campionato di singolare assoluto e un Campionato di doppio, riservato a coppie della stessa Università. Anche in queste due competizioni i giocatori di Genova hanno ottenuto risultati di tutto rilievo: nel singolare assoluto, Pinelli è arrivato 3° e Marrè nei primi 8, mentre nel doppio Pinelli-Silvestrini sono arrivati quarti e De Ferrari-Marrè hanno inaspettatamente perso in finale contro il doppio di Bologna Ricci Bitti-Versari. Le partite di singolo assoluto e di doppio hanno favorito lo spettacolo, permettendo di assistere a incontri di eccezionale livello tecnico in cui si è distinto soprattutto l’anconetano Marco Gallegati. L’interesse del torneo non era, tuttavia, riservato a queste gare di contorno, ma allo scontro fra le squadre che aspiravano a vincere il Campionato. Si decideva di fare un tabellone a eliminazione diretta con quattro teste di serie che nell’ordine erano: Genova, Cagliari, Ferrara e Bologna. Genova per arrivare in finale doveva superare al primo turno Teramo, poi Trieste e in semifinale Bologna. Teramo, new entry, aveva un forte singolarista, Palucci, ex Università di Camerino, che nel ‘96 aveva  battuto Pinelli, dopo tre ore di lotta, e dato la vittoria alla sua squadra. Questa volta toccava a Marrè (largo ai giovani!), che, dopo un avvio incerto, faceva valere la sua classe e il suo servizio, imponendosi in due set. Pinelli­/Silvestrini completavano l’opera vincendo il doppio contro una formazione piuttosto  inesperta. Il terzo punto arrivava da Egidio Astesiano, new entry genovese, che si è inserito nel gruppo con entusiasmo e, sprizzando agonismo da tutti i pori, ha contribuito al successo della squadra in campo e fuori. L’incontro con Trieste non offriva sulla carta eccessive preoccupazioni, per cui, in attesa della gara, l’équipe genovese ha fatto una scampagnata a Rovigno, ammirandone le bellezze paesaggistiche e artistiche e assaggiando (vero Astesiano, Pirolli e Seghene?), al ritorno, la porchetta croata (per le mogli: trattasi di cibo! ndr). Superato con facilità l’ostacolo Trieste — vittorie di Marrè, di Pinelli-Silvestrini e del solito Astesiano (chilometrico incontro con un forte triestino, finito alle tre del pomeriggio per fame!), ecco in semifinale l’amica/nemica Bologna. Solito lungo conciliabolo la sera prima del match per stabilire la formazione: Bologna infatti poteva schierare, accanto ai soliti e celebri fratelli Ricci Bitti, Cludi, Contento e Versari, la new entry Montanari, dottore di ricerca benevolmente concesso ai nostri avversari di sempre dal  nuovo regolamento ANCIU. Dopo una notte in cui il capitano, come il Principe di Condé alla vigilia della battaglia di Rocroi, aveva dormito profondamente, si decideva la formazione: Marrè, primo singolarista, De Ferrari-Silvestrini, doppio, Pinelli secondo singolarista.  La presentazione delle formazioni dava questo risultato: Marrè-Montanari, De Ferrari-Silvestrini/Ricci Bitti-Versari. Gli abbinamenti erano molto equilibrati perché Marrè non era in gran forma (Montanari lo aveva battuto il giorno precedente, nel singolare assoluto!) e De Ferrari-Silvestrini non giocavano insieme da molto tempo. Ma  avvalorando la celebre frase di Rossella in Via col vento, Marrè dimostrava che “domani è pur sempre un altro giorno” e con esperienza, grinta e classe riusciva a far suo l’incontro in due set. La vittoria del “pibe de oro” (quest’anno solo “d’argento”!) dava ulteriore carica al nostro doppio che, al terzo set sotto 3-1 (il capitano per scaramanzia era già andato a rifocillarsi per l’incontro decisivo contro Contento), trovava la forza e l’orgoglio per ribaltare la situazione (grande merito della rimonta andava a Silvestrini che giocava gli ultimi games da campione!) e vincere l’incontro. Ed eccoci di nuovo in finale: anche se il match con Bologna era stato la vera finale! L’ultimo scoglio da superare (in cauda venenum è il caso di dirlo) era, a sorpresa, l’Università di Napoli “Federico Il”, che, fruendo di un tabellone facilitato dall’assenza dei migliori giocatori cagliaritani, era riuscita a raggiungere la finale. Di nuovo, la sera prima del match, lunghe discussioni e ipotesi di formazioni: il vero dilemma era rappresentato dalla possibilità che aveva Napoli di schierare nel singolo il forte over 45 Gargiulo, che, come la famosa volpe di Pinocchio, aveva finto di zoppicare durante tutto il torneo. Dopo la celebre “notte che porta consiglio”, si decideva di schierare Pinelli nel primo singolo, Marrè-Silvestrini nel doppio e De Ferrari nel secondo singolare. Gli abbinamenti risultavano: Pinelli-Borrelli, Marrè-Silvestrini contro il doppio napoletano (piuttosto debole) e De Ferrari contro Gargiulo, che per intervento di San Gennaro non zoppicava più. Il capitano si trovava di fronte forse il più forte giocatore del Campionato, che in più aveva una voglia matta di rivincita perché si era fatto battere dallo stesso nel tabellone assoluto. La partita non aveva storia e a nulla sono valsi i reiterati inviti di Piter a Ciro (Borrelli) perché risparmiasse energie per la splendida fidanzata Patrizia che lo seguiva a bordo campo. Ma, come la storia insegna, le vittorie di Pirro non fanno vincere la guerra! Il doppio Marrè-Silvestrini riportava l’incontro in parità e tutto era affidato alle gambe e al braccio (soprattutto) di De Ferrari. Luca, che fino alla finale aveva fatto quasi il turista, entrava in campo molto determinato e vinceva in scioltezza il primo set per 6/1; sembrava tutto facile; ma, nel tennis la partita finisce solo dopo l’ultimo quindici: nel secondo set, lo “zoppo” Gargiulo cominciava a giocare al suo livello e riusciva a riaprire l‘incontro, vincendo 7/5. Terzo e decisivo set da cardiopalma per il capitano in panchina e per tutta la squadra sugli spalti. Ma Luca non tradiva le attese: giocava un terzo set perfetto con alcuni passanti di diritto e di rovescio da applauso, finendo stremato e in preda ai crampi, ma vittorioso per 6/2. Scene di giubilo della compagine genovese che, sulle note di We are the champions, vinceva per il terzo anno consecutivo (un record!) un Campionato sempre più difficile ed emozionante.

Conclusione: Repetita iuvant — dicono i Latini — sed stufiant aggiungeranno maccheronicamente i nostri avversari: e noi continueremo a stufarli!

Il Campionato femminile non riesce a decollare: le squadre partecipanti sono solo 5: Bologna, Catania, Teramo, Trieste, Venezia. Il solo commento all’evento è presente sul Cubo che così sintetizza la competizione. “Dopo tre anni la squadra femminile, composta dalle nostre venerande atlete (sic), riconquista il titolo battendo in finale l’Università di Trieste che con un colpo da maestro a sua volta ha superato in semifinale la ormai forse un po’ troppo matura rappresentativa dell’Università di Venezia imbattuta da tre anni.

 

CAMPIONATO A SQUADRE MASCHILE
ANNO EDIZIONE SEDE 1^ UNIVERSITA’ CLASS. 2^ UNIVERSITA’ CLASS.
2001

XIV

Porec (Croazia)

Genova

Napoli

 

CAMPIONATO A SQUADRE FEMMINILE
ANNO EDIZIONE SEDE 1^ UNIVERSITA’ CLASS. 2^ UNIVERSITA’ CLASS.
2001

XIII

Porec (Croazia)

Bologna

Trieste

 

CAMPIONATO SINGOLARE ASSOLUTO MASCHILE
ANNO EDIZIONE SEDE 1° CLASS. 2° CLASS. 3° CLASS. 4° CLASS.
2001

I

Porec (Croazia) Gallegati M. (AN) Montanari M. (BO) Pinelli P. (GE) Atzori L. (CA)