XX CAMPIONATO NAZIONALE DI TENNIS A SQUADRE MASCHILE E FEMMINILE 2007

Il ventesimo Campionato si svolge a Albarella, definita una terrazza su Venezia. La piccola isola è immersa nella natura incontaminata dell’alto Adriatico, un soggiorno di scoperta e di attività all’aria aperta com’è il tennis. Le Università partecipanti sono quattordici: Ancona, Bologna, Brescia, Catania, Genova, Milano Bicocca, Milano Statale, Palermo, Pisa Statale, Salerno, Teramo, Torino Politecnico, Trieste, Venezia Architettura (IUAV). Il narratore di questa storia non c’era: come il protagonista del celebre film Lassù qualcuno mi ama era entrato in un “carcere” di camici bianchi, da dove, menando sberle (puramente immaginarie) a dritta e a manca, novello Rocky Graziano, riusciva a evadere dopo circa un anno. Il racconto dell’evento è affidato quindi, una volta di più, a Mike, senza, tuttavia, alcun controcanto dello scrivente. Albarella — recita Mike — è uno dei pochi posti in Italia con un’offerta tennistica eccezionale, sedici campi di tennis in terra perfettamente curati. Inoltre l’isola ha un microclima particolare (Belin… il ragazzo si è documentato! sarà mica la reincarnazione di Bernacca! ndr) che favorisce lo sforzo fisico degli atleti. Per ben due giorni le nuvole (erano quelle di Fantozzi? ndr) hanno sfiorato l’isola andando a scaricare la pioggia a pochi chilometri di distanza e anche questo ha permesso di portare a termine il programma del Campionato. I risultati della squadra bolognese sono stati, secondo il capitano, più che soddisfacenti (lo scrivente si ripete: invidia l’ottimismo di Michele, che suona più o meno così: colloquio di lavoro: “Quali sono i suoi punti di forza?” “Sono ottimista e penso positivo” “Mi faccia un esempio”: “Quando comincio a lavorare?” ndr): nel campionato assoluto i Bolognesi raggiungono la finale, cosa che non avveniva dal 2003. Il nostro Mike continua a vedere il bicchiere mezzo pieno, affermando di poter contare su una “squadra giovane a competitiva”, il che può esser vero per Matteo Guidi, dottorando di Agraria, un po’ meno per Marco Bigelli; e il giovane Cesare Saccani quanti secoli ha? Inoltre, nella descrizione della semifinale Bologna/Genova, Michele ha “ottimisticamente” dimenticato di scrivere che per l’assenza dello stratega Piter, rinchiuso, “per abuso di pallonetto”, nel citato “carcere dei camici bianchi”, la squadra genovese ha toppato la formazione. Bastava, infatti, dare in pasto a Matteo il Marelli, schierare nel doppio Marrè-De Ferrari e, nel secondo singolo, De Ferrari e il gioco era fatto! Ma, come suol dirsi, quando il gatto Piter non c’è, i topi bolognesi ballano! Comunque, lode ai vincitori, che, il giorno dopo, nella finale con Catania hanno lottato fino al terzo incontro. Matteo Guidi, a sorpresa, ha battuto Fabio Scionti (cl. FIT 4/1): dopo aver perso il primo set per 6/2, ha vinto il secondo per 7/5 e il terzo 6/1. Purtroppo per Bologna, Scionti si riprendeva nel doppio e a fianco di Nicosia (nome della Magna Grecia, derivato da λευκός=bianco), che, smentendo clamorosamente il suo etimo, faceva “neri” i poveri Bolognesi. Nel primo set Guidi-Bigelli lottavano fino al 5 pari, poi, dopo aver perso il set per 7/5, subivano un secco 6/2.

Nel singolare decisivo, il “giovin” Saccani nulla ha potuto contro il catanese Carnemolla, anche se Cesarone con la perspicacia, oltre alla simpatia, che gli è propria, un po’ si era illuso: anagrammando, prima dell’incontro, il cognome del suo avversario, Carnemolla, scomponibile in “carne molla”, individuava due possibili interpretazioni: “carne che si decompone, che cede (molla)” o più verosimilmente “molla la carne”, cioè “molla l’osso” e riteneva, quindi, che l’impegno fosse meno gravoso. Ma le dotte intuizioni del Saccani si sono rivelate fallaci e il buon Cesare (non quello che porta il mantello a ruota e fa il notaio! ndr) ha “beccato su” in due rapidi set. E qui, come al solito, incipit lamentatio Michaeli Contenti: “E’ ovvio — scrive l’amico bolognese — che è una sconfitta con tanti rimpianti, pensando a Andrea Versari, Carlo Zoli, Francesco Girotti (gli assenti hanno sempre torto! ndr), ottimi nostri giocatori che non hanno potuto partecipare…”. La “lontananza sai, è come il vento…”

Nel secondo campionato maschile, over 55, i Genovesi, finalmente per raggiunti limiti di età (una scignôa colta e graziosa li ha ‘gentilmente’ definiti “Villa Arzilla”, celebre casa di riposo genovese!), iniziano di nuovo a far soffrire gli amici Felsinei. Forti di un giocatore come Luca De Ferrari e, nonostante un Pinelli in restauro, i Genovesi hanno inflitto, ancora una volta, una sconfitta ai Bolognesi che potevano contare sui fratelli Ricci Bitti, su Contento e sul solito “muscolare” Ferluga. Ovviamente l’amico Mike, sempre in virtù del suo inscalfibile ottimismo, ha dimenticato di trascrivere il dettaglio degli incontri, come spesso accade, quando la sua squadra perde.

Il tennis in gonnella non ha dato le consuete gioie al clan bolognese: l’immarcescibile Serenella Bagnarelli (non sempre piove sulla “Bagnarelli”, qualche volta diluvia! ndr), non competitiva per problemi al ginocchio, e Maria Grazia Frignani nulla hanno potuto contro giocatrici del calibro delle Catanesi o delle teramane Luisa Gioia e Gabriella Fanini che possiedono un gioco e una fisicità di gran lunga superiore alle pur brave e combattive bolognesi.

 

CAMPIONATO A SQUADRE MASCHILE
ANNO EDIZIONE SEDE 1^ UNIVERSITA’ CLASS. 2^ UNIVERSITA’ CLASS.
2007 XX Isola di Albarella (RO) Catania Bologna

 

CAMPIONATO A SQUADRE FEMMINILE
ANNO EDIZIONE SEDE 1^ UNIVERSITA’ CLASS. 2^ UNIVERSITA’ CLASS.
2007 XIX Isola di Albarella (RO) Catania 1 Catania 2

 

CAMPIONATO A SQUADRE OVER 55
ANNO EDIZIONE SEDE 1^ UNIVERSITA’ CLASS. 2^ UNIVERSITA’ CLASS.
2007

VI

Isola di Albarella (RO)

Genova

Bologna

 

CAMPIONATO SINGOLARE ASSOLUTO MASCHILE
ANNO ED. SEDE 1° CLASS. 2° CLASS. 3° CLASS. 4° CLASS.
2007

VII

Albarella (RO) Scionti (CT) Gallegati (AN) Carnemolla (CT) Paolucci (TE)

 

CAMPIONATO SINGOLARE ASSOLUTO FEMMINILE
ANNO EDIZIONE SEDE 1° CLASS. 2° CLASS. 3° CLASS. 4° CLASS.
2007 V Isola di Albarella (RO) Rubolotta (CT) Gioia (TE)

 

COPPA ATHENAEUM
ANNO EDIZIONE SEDE 1° CLASS. 2° CLASS. 3° CLASS. 4° CLASS.
2007 V Isola di Albarella (RO) Catania Teramo Bologna Genova

 

XIX CAMPIONATO NAZIONALE DI TENNIS A SQUADRE MASCHILE E FEMMINILE 2006

Il tennis ANCIU è per sua natura itinerante: fino a oggi, tuttavia, eravamo andati solo all’estero (tre volte in Croazia) e un estero molto vicino, almeno per centro e nord Italia, ma nel 2006 i Soloni dell’organizzazione universitaria nazionale del tennis hanno deciso di cambiare “continente” e di passare dall’Europa all’Africa. La scelta di Djerba, location tunisina, è spiegata chiaramente da Contento sul Cubo: “la scelta di Djerba è dettata da una forte richiesta dei Circoli per abbinare sport e vacanza al mare e supportata da una offerta molto vantaggiosa. Il successo turistico è stato rilevante (320 partecipanti) rispetto ai numeri di tennisti (circa 80) che normalmente partecipano al Campionato.”

Il diciannovesimo Campionato si gioca, quindi, a Djerba (Tunisia) dal 26 giugno al 2 luglio 2006. Le università partecipanti sono state 10: Ancona, Bologna, Catania, Cagliari, Chieti-Pescara, Milano Statale, Salerno, Torino Politecnico, Udine, Venezia Architettura (IUAV). Per il numero ridotto di tennisti non si è disputato il campionato Over 45. Per la prima volta, l’università di Genova non è presente: la lontananza e l’annus horribilis di capitan Piter hanno impedito al CUG di partecipare alla manifestazione.

Solo poche annotazioni sul Cubo recensiscono il Campionato, ma viene in soccorso al cronista un articolo del catanese Giuseppe Aletta, pubblicato sul notiziario della FIT Sicilia. Aletta descrive il viaggio della squadra di Catania verso Djerba come un’avventura che permette, tuttavia, agli appassionati di calcio — non dimentichiamo che si stanno svolgendo in Germania i Mondiali di calcio — di assistere alla partita della nostra Nazionale con l’Australia e di gioire per la vittoria con il gol di Totti su rigore, grazie al ritardo del volo per Tunisi. L’arrivo al villaggio in piena notte obbliga i tennisti catanesi e non solo a un rapido sonno, perché le gare iniziano alle 8.30 del mattino seguente. Per la mancanza di molti Atenei, i Catanesi si rendono conto di essere competitivi nei vari Campionati: assoluto maschile e femminile, over 55, singolo assoluto e doppio assoluto. Il principale protagonista degli incontri è il caldo (se si lamentano i tennisti catanesi, figuriamoci quelli di Udine! ndr): si viaggia costantemente sui 45° e i campi in terra rossa sono conditi dal… sale, poiché vengo­no bagnati con acqua di mare che, asciugandosi, lascia ampie chiazze di cloruro di sodio che fanno assumere alla pallina le traiettorie più impensate. Le giornate sono ritmate da almeno due partite al giorno e i tennisti si rendono subito conto che il momento più bello della giornata è il dopo cena, quando gli atleti, sorseggiando ai bordi della piscina quanto di più fresco si possa reperire, rievocano e commentano le lotte agonistiche della giornata.

La forte rappresentativa catanese si ritrova in finale nel singolare assoluto, nel doppio e nell’assoluto a squadre. Nella finale del singolo si ripropone lo scontro tra Marco Callegati e Fabio Scionti. Negli ultimi campionati Scionti si è rivelato la bestia nera di Gallegati, il quale sembra subire ormai una sudditanza psicologica, che la finale conferma: il forte tennista catanese liquida l’anconitano in due rapidi set: 6/2, 6/2.

La finale del doppio vede protagonisti i catanesi Giuseppe Aletta in coppia con Enrico Nicosia (il famoso λευκός che il prode Saccani voleva far “nero”) contro il glorioso duo felsineo dei fratelli Ricci Bitti. I tennisti di Catania, che asseriscono di non aver mai giocato assieme, dopo il fa­tidico “tu stai sul diritto o sul rovescio?”, prendono letteralmente a pallate gli allibiti bolognesi e li liquidano con un perentorio 6-0, 6-2.

La finale a squadre vede opposte Catania e Cagliari, le due rappresentative meglio attrezzate. La partita è infatti accesissima e non solo per il caldo. Nel primo singolare Fabio Scionti batte il sardo Lilliu, new entry, il quale, in coppia con Frongia, si prende la rivincita su Scionti in coppia con Nicosia, e porta in parità la sua squadra. Per il punto della vittoria scendono in campo i numeri due, il sardo Gianni Celli contro Gianmarco Carnemolla in una calura africana. Gianni Celli, vecchia conoscenza dello scrivente che ha vinto con lui un doppio interuniversitario contro Contento, è un giocatore dal braccio tennistico alla Bertolucci, ma, come il vecchio “rotolo” non ha gambe né resistenza, per cui, nonostante il principio di “colpo di calore” subito da Carnemolla, è costretto a ritirarsi dopo aver perso il primo set al tie-break.

Nell’Over 55, Bologna ottiene la vittoria su Cagliari, mentre Catania si piazza al terzo posto.

Il tennis in gonnella vede la vittoria di Teramo, forte del duo Luisa Gioia e Gabriella Fanini, su Venezia e il terzo posto delle Catanesi. In virtù di questi risultati, Catania vince ampiamente la “4a Coppa Athenaeum” con 144 punti, seguita da Cagliari con 83, da Bologna con 71 e da Ancona con 64.

Nella calura tunisina, quale modo migliore per festeggiare il successo di un tuffo di tutta la squadra in piscina?

La felice avventura catanese si colora, tuttavia, un po’ di giallo per la mancata consegna dei premi, bloccati per motivi burocratici dalla dogana tunisina. Se il cronista fosse stato presente alla scena, avrebbe citato, a mo’ di consolazione per i tennisti catanesi, il celebre verso dantesco: “Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare”.

 

CAMPIONATO A SQUADRE MASCHILE
ANNO EDIZIONE SEDE 1^ UNIVERSITA’ CLASS. 2^ UNIVERSITA’ CLASS.
2006

XIX

Djerba (Tunisia)

Catania

Cagliari

 

CAMPIONATO A SQUADRE FEMMINILE
ANNO EDIZIONE SEDE 1^ UNIVERSITA’ CLASS. 2^ UNIVERSITA’ CLASS.
2006

XVIII

Djerba (Tunisia)

Teramo

Venezia

 

CAMPIONATO A SQUADRE OVER 55
ANNO EDIZIONE SEDE 1^ UNIVERSITA’ CLASS. 2^ UNIVERSITA’ CLASS.
2006

V

Djerba (Tunisia)

Bologna

Cagliari

 

CAMPIONATO SINGOLARE ASSOLUTO MASCHILE
ANNO ED. SEDE 1° CLASS. 2° CLASS. 3° CLASS. 4° CLASS.
2006

VI

Djerba (Tunisia) Scionti (CT) Gallegati (AN) Carnemolla (CT) Lilliu (CA)

 

COPPA ATHENAEUM
ANNO EDIZIONE SEDE 1° CLASS. 2° CLASS. 3° CLASS. 4° CLASS.
2006

IV

Djerba (Tunisia)

Catania

Cagliari

Bologna

Ancona

 

XVIII CAMPIONATO NAZIONALE DI TENNIS A SQUADRE MASCHILE E FEMMINILE 2005

Il diciottesimo Campionato si gioca a Francavilla, località marittima abruzzese poco a sud di Pescara in provincia di Chieti, sui campi del C.T. “Francavilla” e del C.T. “La Campagna” dal 3 al 10 settembre 2005. Il campionato, come quello del 2004, si articola in otto gare, quattro gare a squadre e quattro gare individuali, costituite da singoli e doppi. Inoltre la manifestazione prevede, come al solito, l’assegnazione della “Coppa Athenaeum” alla rappresentativa che raggiunge il punteggio più elevato sommando i risultati complessivi delle varie competizioni. Questo ambito trofeo, custodito per due anni dalla squadra di Bologna, è stato conquistato dall’Università di Teramo. Ma vediamo come si sono svolte le “singolar tenzoni”. Le università partecipanti sono 16: Ancona, Bologna, Brescia, Catania, Cagliari, Chieti-Pescara, Ferrara, Genova, Milano Bicocca, Milano Statale, Pisa Statale, Salerno, Teramo, Torino Politecnico, Trieste, Venezia Iuav che hanno portato a Francavilla circa duecento persone, tra atleti ed accompagnatori.

Il resoconto dell’evento è affidato alla voce narrante di Mike Contento che, intervistato dal solito redattore del Cubo, racconta con dovizia di particolari l’avventura tennistica abruzzese. Il deus ex machina dei Campionati, di solito ottimista, si lascia andare a una critica alquanto negativa dell’organizzazione del Campionato. Il capitano bolognese lamenta la scelta di Francavilla, ottima località che offre tantissimi servizi turistici, ma non ha una struttura che comprenda, da sola, il numero necessario di campi che servono alla realizzazione del Campionato. È stato necessario quindi distribuire gli incontri su due distinti circoli e ciò ha comportato una maggiore dispersione d’energie da parte dell’organizzazione e molte lamentele, in particolare dalle atlete iscritte al campionato femminile che hanno quasi sempre giocato un po’ isolate, sui campi del C.T. “Francavilla”, mentre gli altri tornei si disputavano soprattutto al C.T. “La Campagna”. Tuttavia il campionato si è svolto e concluso regolarmente, nonostante ci sia stata un’intera giornata di cattivo tempo che ha messo seriamente a rischio la completa realizzazione del programma degli incontri.

Il capitano bolognese concorda con chi si lamenta per il numero delle gare (quattro campionati a squadre e, contemporaneamente, quattro tornei individuali) che risulterebbero troppo stancanti, ma sottolinea che la formula è bellissima e che il Campionato è forse più massacrante per lui, come organizzatore, che per i tennisti. Osserva, tuttavia, che questa complessa organizzazione deve fare i conti con la situazione climatica e necessita di località (sempre più rare) che siano dotate di un circolo con almeno 10 campi disponibili. E’ forse bene tornare alle origini quando si disputava solamente il campionato a squadre in quattro giornate? Obiezione: ma il progresso può tornare indietro?

L’intervistatore incalza Mike: “Veniamo ai risultati. Come siamo andati? Il solito Contento (nomen omen) traccia un bilancio positivo della sua rappresentativa: per la quarta volta gli “Over 55” hanno rivinto il campionato (non c’era nessuno! ndr), mentre nell’”’Over 45”, come al solito, débacle contro la squadra dell’Università di Genova. Soccia… sarà mica un complesso? La consolazione viene dal campionato assoluto, in cui Andrea Versari, Matteo Guidi, Matteo Montanari e un’ottima riserva, Marco Bigelli, dopo lo scivolone al primo turno del 2004, sono tornati a competere per la finale. In semifinale contro Teramo, purtroppo, è arrivata la sconfitta: il doppio Guidi-Versari ha perso contro De Filippo-Palucci e, nell’ultimo singolare, Marco Bigelli nulla ha potuto contro Marco De Filippo (detto il “gatto”) di categoria decisamente superiore. Comunque l’ottimismo “contentesco” è duro a morire: “La squadra è competitiva e possiamo adottare varie opzioni adattandoci meglio ai valori degli avversari. Sicuramente, in futuro, potremo competere per portarci in finale e vincerla”.

Le “stelle” della squadra femminile bolognese, che nel 2004 aveva largamente contribuito a far perdere la Coppa Athenaeum ai poveri Genovesi che avevano vinto tutto, non hanno brillato più, ma come direbbe Cronin “sono state a guardare”: “Maria Grazia Frignani, Serenella Bagnarelli e Lorenza Tedeschi, non in condizioni ottimali, fisiche e mentali” (sic), hanno perso nel Campionato assoluto, nel singolo e nel doppio assoluto, permettendo a Teramo di vincere la Coppa Athenaeum. Belinomissis, dicono i Genovesi, non potevano andare in crisi l’anno prima?

L’ultimo commento Michele lo riserva all’over 45 che resta il suo punctum dolens. “La squadra “Over 55” — sottolinea il capitano — al completo, ha ceduto Giovanni Ricci Bitti all’Over 45, per poter sperare in una finale più equilibrata contro Genova. Infatti l’incontro si è concluso 2 a 1 per i nostri avversari, in cui il nostro Rambaldi ha perso dal solito Pinelli, ma nel doppio, Cludi-Ricci Bitti hanno vinto contro De Ferrari-Silvestrini, cosa che non avveniva da un certo numero di campionati. Sull1 a 1, la nostre speranze erano affidate a Lino Cludi che avrebbe disputato il secondo e decisivo singolare contro Luca De Ferrari. Le premesse erano tutte favorevoli, Luca De Ferrari avrebbe disputato il doppio molto stanco, appena uscito da un lungo singolare (De Ferrari in un lungo singolare con Cludi? Si consiglia a Michele la lettura di Illusioni perdute, un bel romanzo di Honoré de Balzac pubblicato da Garzanti Libri nella collana I grandi libri), giocato su un campo pesante ancora bagnato dalla pioggia… Purtroppo questa opportunità è sfumata per un nuovo arrivo improvviso di pioggia. Il rinvio dell’incontro ha risollevato le sorti di Genova…” Genova è, infatti, nota per la danza della pioggia!

 

CAMPIONATO A SQUADRE MASCHILE
ANNO EDIZIONE SEDE 1^ UNIVERSITA’ CLASS. 2^ UNIVERSITA’ CLASS.
2005

XVIII

Francavilla (CH)

Catania

Teramo

 

CAMPIONATO A SQUADRE FEMMINILE
ANNO EDIZIONE SEDE 1^ UNIVERSITA’ CLASS. 2^ UNIVERSITA’ CLASS.
2005

XVII

Francavilla (CH)

Teramo

Venezia

 

CAMPIONATO OVER 45
ANNO EDIZIONE SEDE 1^ UNIVERSITA’ CLASS. 2^ UNIVERSITA’ CLASS.
2005

III

Francavilla (CH)

Genova

Bologna

 

CAMPIONATO OVER 55
ANNO EDIZIONE SEDE 1^ UNIVERSITA’ CLASS. 2^ UNIVERSITA’ CLASS.
2005

IV

Francavilla (CH)

Bologna

Cagliari

 

CAMPIONATO SINGOLARE ASSOLUTO MASCHILE
ANNO ED. SEDE 1° CLASS. 2° CLASS. 3° CLASS. 4° CLASS.
2005

V

Francavilla (CH) Scionti (CT) Gallegati (AN) De Filippo (TE) Versari (BO)

 

CAMPIONATO SINGOLARE ASSOLUTO FEMMINILE
ANNO EDIZIONE SEDE 1° CLASS. 2° CLASS. 3° CLASS. 4° CLASS.
2005

IV

Francavilla (CH) Gioia (TE) Lombardo (CT) Cazzin (VE) Barla (GE)

 

COPPA ATHENAEUM
ANNO EDIZIONE SEDE 1° CLASS. 2° CLASS. 3° CLASS. 4° CLASS.
2005

III

Francavilla (CH)

Teramo

Catania

Bologna

Genova

 

 

 

XVII CAMPIONATO NAZIONALE DI TENNIS A SQUADRE MASCHILE E FEMMINILE 2004

Il diciassettesimo Campionato ritrova la località che è stata teatro di numerose edizioni dell’evento, quella Cervia-Milano Marittima che “tanti lutti addusse agli Achei” bolognesi dal momento in cui Genova entrò a far parte del tennis ANCIU. Questa edizione dei Campionati che si svolge dal 3 al 10 settembre, è forse quella in cui lo squadrone genovese ha fatto man bassa dei più importanti Campionati (Campionato a squadre assoluto maschile, Campionato a squadre maschile over 45, Campionato assoluto maschile, Campionato assoluto di doppio maschile) e, ironia della sorte, Genova non è riuscita a conquistare la Coppa Athenaeum perché la WTA bolognese vincendo il Campionato femminile (5 squadre), il Campionato assoluto e il doppio ha totalizzato più punti dei Genovesi. Soccia! Ma è un’ingiustizia però … direbbe Calimero! Merito di quel Contento che sbaglierà pure qualche formazione, ma sa far bene i suoi affari, pardon, i suoi regolamenti!

Le Università partecipanti erano 14: Ancona, Bologna, Brescia, Catania, Ferrara, Genova, Milano Bicocca, Milano Statale, Pisa Statale, Salerno, Teramo, Torino Politecnico, Trento, Venezia IUAV.

La voce narrante dei Campionati è quella del solito Mike, intervistato dal solito Gaetano Baldi che redige sul Cubo la cronaca dell’evento tennistico.

Il redattore del Cubo, prima di intervistare il capitano bolognese sintetizza per il lettore l’organigramma dei Campionati.

Sui campi dello Sporting 2000 di Lido di Savio — scrive —, giovedì 9 settembre, si è concluso il 17° Campionato di tennis dei dipendenti delle Università italiane. Come si nota dai risultati finali, il Campionato è articolato in otto gare, 4 gare a squadre e 4 gare individuali tra singoli e doppi. Infine viene assegnata la Coppa Athenaeum alla rappresentativa che raggiunge il punteggio più elevato acquisito nelle varie gare. Inutile dire che avendo raggiunto posizioni vincenti in quasi tutte le gare, il nostro Ateneo ha vinto il trofeo per il secondo anno consecutivo.

Rivolgiamo alcune domande a Michele Contento, capitano e tutor (ci adeguiamo alla nuova terminologia) della nostra rappresentativa, per un resoconto particolareggiato del Campionato”

“Dopo tre anni — inizia Mike — in cui abbiamo svolto il campionato in Croazia, siamo tornati a Cervia-Milano Marittima sui campi del C.T. Sporting di Lido di Savio. Ottimo circolo che conta ancora 10 campi in terra, dico ancora poiché vi sono pressioni per trasformare tutta l’area in suolo edificabile (è uno ius soli tennistico anticipato? ndr). Sarebbe una grave perdita sia dal punto di vista turistico che sportivo perché si perderebbe uno dei pochi luoghi in Italia dove è possibile svolgere manifestazioni come la nostra. Cosa dire del Campionato, tutto si è svolto magnificamente. Il tempo è stato ottimo tutta la settimana e questa è la prima condizione per portare a termine tutte la gare che il campionato prevede. Quattordici le Università partecipanti, una in meno rispetto al Campionato 2003, sono mancate Trieste, Cagliari e Roma “La Sapienza”, ma due nuove rappresentative, MILANO BICOCCA e TRENTO, hanno partecipato con entusiasmo presentando squadre composte da atleti giovani e competitivi.

La puntualizzazione dell’intervistatore non poteva mancare: “Dai risultati — constata con grande sportività — si nota l’affermazione della rappresentativa dell’Università di Genova che vince in due campionati a squadra (assoluto maschile e aver 45), nel singolo e doppio maschile. E’ ormai fuori dalla nostra portata?”

Michele è altrettanto sportivo e sincero e, con l’amaro in bocca, ammette: “Purtroppo gli amici di Genova ci stanno surclassando sulle nuove leve. In questo campionato, oltre a disporre di Daniele Marrè, fortissimo giocatore di classifica FIT 4/1, hanno presentato nelle loro fila un autentico fuoriclasse: Francesco Parola, giovane dottorando con classifica FIT 3/5. I due hanno vinto a mani basse il campionato a squadre assoluto maschile e poi, in coppia, hanno vinto senza problemi il torneo di doppio. Infine nel torneo individuale di singolo, il giovane Francesco, in una partita bellissima vinta al terzo set, ha detronizzato il campione, in carica da 3 anni, Marco Gallegati di Ancona.

Nei due campionati di categoria, over 45 e 55, essenzialmente i valori sono rimasti immutati. Noi i più forti fra i più “anziani” e loro tra i più “giovani”. Nell’over 55, potendo contare su Pio e Giovanni Ricci Bitti con il supporto di Antonello Ferluga (importato in Croazia come l’anti-Pinelli e regolarmente sconfitto! ndr), non abbiamo ancora rivali. In finale abbiamo incontrato il Politecnico di Torino che nulla ha potuto contro la classe e l’esperienza dei nostri alfieri. Nell’over 45 si è vista la classica sfida tra il nucleo duro di Genova composto da Pier Luigi Pinelli, Luca De Ferrari e Armando Silvestrini e i nostri, Lino Cludi, Sandro Rambaldi, Cesare Saccani e il sottoscritto. La formazione genovese negli ultimi anni ci ha sempre superato anche quando il nostro gruppo era al completo, cioè quando abbiamo potuto avvalerci di Giovanni Ricci Bitti, in doppio con Cludi che sono gli unici potenzialmente in grado di contrastare il fortissimo duo De Ferrari-Silvestrini. Comunque tra noi e Genova i motivi di rivalità non sono solo sulla vittoria finale ma anche sui risultati parziali. Ad esempio battere Pier Luigi Pinelli, uno dei tennisti più coriacei e combattivi in Italia, è per noi una soddisfazione pari alla vittoria finale. Questo era l’anno giusto. Potevamo finalmente mandargli contro Lino Cludi in splendida forma. Infatti, come da previsioni, Pinelli e Cludi hanno incrociato le racchette nel primo incontro di singolare. La partita parte bene per Lino che come da manuale studiato a tavolino, giocando un tennis fatto di pochi palleggi, colpi di attacco e smorzate, non fa entrare in palla il Pinelli. Purtroppo il bel sogno dura fino al 5-1 per Lino nel primo set. Su una palla recuperata sul rovescio, il nostro campione si provoca uno stiramento alla schiena. Pur dolorante conclude il primo set vincendo 6-1, ma al terzo game del secondo set è costretto al ritiro. Uno spiacevole epilogo di una rivincita che si protrae da parecchi anni.

La sconfitta nel Campionato assoluto maschile al primo turno è il punctum dolens della spedizione bolognese: l’intervistatore mette il dito sulla piaga e chiede spiegazioni a Contento.

“Si, è incredibile, ammette Mike. Al primo turno, abbiamo incontrato la squadra di Salerno, squadra in parte rinnovata che ha schierato Giovanni Patimo, nuovo giovane tennista di discrete qualità tecniche. Questi nel primo singolare ha battuto in tre set il nostro Antonello Ferluga, in ripresa dopo vari infortuni muscolari e non al massimo della forma, e poi, potendo rigiocare in doppio, ha portato il secondo punto battendo al terzo set la nostra coppia formata da Cesare Saccani e Marco Bigelli, coppia assortita all’ultimo momento per mancanza dei nostri migliori doppisti assenti per impegni famigliari. Se avessimo superato questo primo turno, il tabellone sarebbe stato tutto in discesa, poiché sarebbero entrati i nostri giovani titolari, Andrea Versari e Matteo Montanari e sono certo che avremmo combattuto alla pari con le altre rappresentative per giocarci il posto per la finale. Comunque inutile recriminare, nel gioco di squadra non sempre vince la squadra più forte ma quella meglio organizzata (forse voleva dire assortita! ndr)”. La cosa che bisogna invidiare a Bologna è la capacità di trovare il modo di risollevarsi, dopo gli insuccessi. I Felsinei trovano sempre il modo per consolarsi, ricorrendo ad altre situazioni favorevoli. Ed ecco l’intervistatore virare abilmente verso i Campionati femminili, dove l’assenza delle squadre più forti ha permesso alle Bolognesi di ottenere con due incontri (nel singolare assoluto fra di loro: 1° Frignani, 2° Serenella Bagnarelli)  gli stessi punti dell’assoluto di Genova che ha comportato 5 incontri e tutti durissimi. Ma, come dicevano i Latini, riprendendo Socrate, Dura lex sed lex: questo è il Regolamento! Belin (direbbe qualcuno dalla parlata genovese)… omissis

“La nostra squadra femminile — gongola l’intervistatore — ha sbaragliato tutte le avversarie (han giocato quasi sempre fra di loro… ndr)”

Il capitano non può esimersi dal riconoscere che il merito della conquista della Coppa ATHENAEUM va al contributo (di punti) portato dalla rappresentativa femminile. “Maria Grazia Frignani, Serenella Bagnarelli, Federica Grandi ed Erika Scavetta — sottolinea Contento — nel campionato a squadre, disputato con un girone all’italiana, hanno superato tutte le loro avversarie. Ma il maggiore contributo è venuto dai risultati nel tabellone di singolare e doppio. In particolare un grande riconoscimento per la loro passione e generosità va dato a Maria Grazie e Serenella che con grande spirito agonistico e di partecipazione hanno rivinto il titolo del doppio femminile. Infine nel torneo di singolo, in semifinale, giocando stupendamente, ambedue, hanno sbaragliato rispettivamente due ostiche avversarie, Luisa Gioia di Teramo e Bianca Lombardo di Catania. La finale tutta Bolognese, giocata proforma, è stata vinta da Maria Grazia Frignani. Insomma la squadra c’è ed è ancora competitiva. Ho notato, nei tornei individuali, la partecipazione di giocatori che non sono solitamente nella rosa della rappresentativa. Si, il torneo individuale di singolare è stato strutturato in 4 tabelloni da sedici giocatori divisi per categoria. Questo permette la partecipazione di più giocatori che pur non essendo diciamo di prima fascia possono partecipare e contribuire a portare dei punti al proprio Ateneo. Infatti, Rocco Mazzeo, Mauro Cesarini e in particolare Antonio Motori che ha raggiunto la finale nel tabellone di Cat. “D” hanno portato punti determinanti per conquistare la COPPA ATHENAEUM”.

Al narratore di questa storia, per concludere il diciassettesimo Campionato ( è meglio dire ormai “Campionati”), non resta che dare il dettaglio dei risultati.

CAMPIONATO A SQUADRE MASCHILE
ANNO EDIZIONE SEDE 1^ UNIVERSITA’ CLASS. 2^ UNIVERSITA’ CLASS.
2004

XVII

Cervia – Milano Marittima

Genova

Pisa

 

CAMPIONATO A SQUADRE FEMMINILE
ANNO EDIZIONE SEDE 1^ UNIVERSITA’ CLASS. 2^ UNIVERSITA’ CLASS.
2004

XVI

Cervia – Milano Marittima

Bologna

Venezia

 

CAMPIONATO A SQUADRE OVER 45
ANNO EDIZIONE SEDE 1^ UNIVERSITA’ CLASS. 2^ UNIVERSITA’ CLASS.
2004

II

Cervia – Milano Marittima

Genova

Bologna

 

CAMPIONATO A SQUADRE OVER 55
ANNO EDIZIONE SEDE 1^ UNIVERSITA’ CLASS. 2^ UNIVERSITA’ CLASS.
2004

III

Cervia – Milano Marittima

Bologna

Torino Politecnico

 

CAMPIONATO SINGOLARE ASSOLUTO MASCHILE
ANNO ED. SEDE 1° CLASS. 2° CLASS. 3° CLASS. 4° CLASS.
2004

IV

Cervia – M. M. Parola (GE) Gallegati (AN) Marré (GE) Scatena (PI)

 

CAMPIONATO SINGOLARE ASSOLUTO FEMMINILE
ANNO ED. SEDE 1° CLASS. 2° CLASS. 3° CLASS. 4° CLASS.
2004

III

Cervia – M. M. Frignani (BO) Bagnarelli (BO) Gioia (TE) Lombardo (CT)

 

COPPA ATHENAEUM
ANNO ED. SEDE 1° CLASS. 2° CLASS. 3° CLASS. 4° CLASS.
2004

II

Cervia – Milano Marittima

Bologna

Genova

Pisa Statale

Catania

 

XVI CAMPIONATO NAZIONALE DI TENNIS A SQUADRE MASCHILE E FEMMINILE 2003

Il sedicesimo campionato si è disputato di nuovo a Porec (Croazia) dal 6 al 13 settembre. Porec è una località che pare piaccia molto al Direttivo ANCIU, ai tennisti e anche agli accompagnatori che vedono nello splendido sito croato un piacevole prosieguo delle vacanze estive.

La novità del 16° Campionato è l’istituzione della “Coppa Athenaeum”, pomposo trofeo voluto, pare, da Bologna, che, non potendo più competere sulla qualità, ha scelto di vincere qualcosa sulla quantità (vedi classifica Coppa Athenaeum per conferma ipotesi! ndr). Il valore di tale premio viene così presentato dal capitano-amico bolognese: “Trofeo prestigioso che viene assegnato alla migliore (piccolo errore lessicale: Mike, in effetti, voleva dire: “alla più numerosa”) Università, con un sistema di punteggi basati sia sulla partecipazione che sui risultati (correzione: “basati sulla partecipazione più che sui risultati”; devo però aggiungere che un po’ “rosico”! ndr). L’Università vincitrice detiene per un anno la Coppa, ispirata alla vecchia Coppa Rimet, che viene assegnata definitivamente all’Università che vince 5 campionati”. L’assegnazione di questa nuova Rimet non è chiara: forse chi l’ha istituita voleva dire che verrà assegnata alla squadra che la vince 5 volte? Che c’azzecca, direbbe Di Pietro, “chi vince 5 campionati”? Quali?

Altra importante novità è l’istituzione del campionato Over 45. Maliziosamente si potrebbe avanzare l’ipotesi (ma qui lo dico e qui lo nego! ndr) che il guru bolognese (Contento è un po’ il Casaleggio dei Felsinei), non avendo nulla da fare all’Università, come quelli del CNEL, passa il tempo a far calcoli sull’età dei suoi giocatori più rappresentativi e, in base a quella, istituisce, pardon propone di istituire, nuovi Campionati. Non vi risulta? Soccia… al narratore risulta così! Sarà malpensante?

Ma abbandoniamo l’excursus sul contorno all’evento ed entriamo nel vivo dei Campionati. Ancora una volta dobbiamo avvalerci della vox Contenti, poiché, dopo la scomparsa del Genuense Athenaeum, non resta alcun altra testimonianza diretta. Per il terzo anno consecutivo, quindi, diciassette Atenei (Bologna, Pisa Statale, Brescia, Trento, Torino Politecnico, Genova, Teramo, Catania, Venezia, Trieste mancano 7 università) con la partecipazione complessiva di duecento atleti si sono sfidati nella bella cittadina croata. E’ stata l’edizione più rappresentativa dei Campionati: grazie, infatti, al numero dei Campi messi a disposizione sono state effettuate un gran numero di gare: quattro a squadre e quattro individuali. Si è registrato il gradito ritorno dell’Università di Pisa Statale, assente dal 1996, e la presenza di 3 nuovi Atenei: Brescia, Trento e Politecnico di Torino.

Il capitano bolognese racconta sul Cubo le vicende che riguardano le sue squadre, quindi il narratore tenterà di descrivere l’evento avvalendosi anche delle impressioni e dei ricordi personali. Il risultato della squadra femminile bolognese risulta, secondo il capitano felsineo, molto lusinghiero: le solite Bagnarelli, Frignani, Zantedeschi (con la new entry Giulia Piazzi) sono giunte in finale in tutti e quattro i campionati a squadre, portando un bel gruzzolo di punti per la “Coppa Athenaeum”. Le squadre maschili, invece, hanno ottenuto solo un en plein nel Campionato “Villa Arzilla”, pardon Over 55, per merito degli inossidabili fratelli Ricci Bitti e di un Merli che stranamente non fischia. Ma andiamo con ordine, senza seguire le divagazioni irregolari del Cubo, dove Michele passa di palo in frasca, avendo solo presente i risultati e l’esaltazione delle sue squadre, fatto comprensibile visto che le trascina ai Campionati con un’“ars suadendi” che solo lui possiede. Nel Campionato maschile assoluto si è registrata la vittoria del duo Palucci-Di Filippo (detto il “gatto” per le sue movenze feline) dell’Università di Teramo. I due Teramani hanno fatto un sol boccone dei Contento-Saccani: il primo è già da “Villa Arzilla” e Cesarone, di una simpatia travolgente, in campo sembra l’omino Gibaud per via dei vari tutori che deve indossare. La delusione massima per il capitano bolognese è, però, arrivata nel «Campionato over 45». Infatti, Michele aveva ingaggiato Antonello Ferluga, grande atleta e Professore a contratto presso la Facoltà di Scienze Motorie, ufficialmente per impensierire il vecchio squadrone di Genova, ma, in realtà, per stroncare quel Pinelli che era sempre stato una spina nel fianco dei Bolognesi e non solo.   Antonello, che lo scrivente ha subito chiamato “nandrolone” (uno steroide anabolizzante presente naturalmente nel corpo umano in piccole quantità. Solo più tardi il cronista è venuto a sapere che la moglie è una chimica! Avrà mica un cane chiamato “birillo”? Si fa per ridere! ndr) ha incontrato il “funambolico e irriducibile Pier Luigi Pinelli — scrive Contento — che, dopo tre ore di gioco, mostrando ancora una volontà di ferro e sfoderando tutte le sue capacità di gestire una partita sempre al limite (fisico e psicologico), è riuscito a smontare la grande resistenza del nostro atleta”. Si può solo aggiungere che il buon Pirolli, vedendolo distrutto su una panchina del viale del club, molto fantozzianamente, gli ha chiesto: “Sei triste?” La raffinata educazione di Antonello non gli a permesso di rispondere al genovese in un brusco emiliano: “SocciaT’ a n’ rompa e caz”! La vittoria di Piter fa da prologo alla sconfitta dei Bolognesi: il duo genovese De Ferrari-Silvestrini vince facile contro l’improvvisata coppia Cludi-Rambaldi e dà ai Genovesi la vittoria nell’Over 45.     

Cullando la solita illusione, Michele (pare che da bambino, per addormentarlo, gli cantassero: “Illusione, dolce chimera sei tu…”, una canzone di quei tempi!) ritiene che la squadra femminile, formata dalle “venerande, Bagnarelli, Frignani, Zantedeschi” (parola di Conteto!), possa sconfiggere le teramane Luisa Gioia e Gabriella Fanini “perché, in passato, le avevano battute”. “Vassene il tempo e Contento non se ne avvede”, direbbe il divino poeta: come possono tre “venerande” (anche se ben conservate ndr) sconfiggere una Luisa Gioia che, come il Pinelli, ributta tutto di là, e Gabriella Fanini che è maestra nel gioco del doppio? Lasciamo a Mike la sua chimera ed elogiamo Giulia Piazzi, che, nel Campionato assoluto, alla sua prima apparizione, ha impegnato allo spasimo la campionessa uscente, la triestina Sieglinde Kofler, che, solo dopo tre ore, è riuscita a vincere al terzo set con il punteggio di 6/2 5/7 4/6.

Tuttavia, nonostante l’unica vittoria nel Campionato “Villa Arzilla”, i Bolognesi, per merito dei piazzamenti della squadra femminile e del successo nel tabellone di categoria «C» del singolo assoluto di Maurizio Merli, riescono ad aggiudicarsi la “Coppa Athenaeum”, cioè un trofeo che “premia la quantità più che la qualità” (ndr). Così pare non pensarla il capitano dei Felsinei che è orgoglioso che la squadra di Bologna, “vincitrice sedici anni fa del primo Campionato nazionale, abbia inciso, ancora una volta per prima, il proprio nome su questo prestigioso trofeo”. Perché svegliarlo? Lasciamolo sognare… anche se è bene ricordargli che “I sogni muoiono all’alba”!

 

CAMPIONATO A SQUADRE MASCHILE
ANNO EDIZIONE SEDE 1^ UNIVERSITA’ CLASS. 2^ UNIVERSITA’ CLASS.
2003 XVI Porec (Croazia) Teramo Bologna

 

CAMPIONATO A SQUADRE FEMMINILE
ANNO EDIZIONE SEDE 1^ UNIVERSITA’ CLASS. 2^ UNIVERSITA’ CLASS.
2003 XV Porec (Croazia) Teramo Bologna

 

CAMPIONATO A SQUADRE OVER 45
ANNO EDIZIONE SEDE 1^ UNIVERSITA’ CLASS. 2^ UNIVERSITA’ CLASS.
2003 I Porec (Croazia) Genova Bologna

 

COPPA ATHENAEUM
ANNO EDIZIONE SEDE 1° CLASS. 2° CLASS. 3° CLASS. 4° CLASS.
2003 I Porec (Croazia) Bologna Teramo Genova Trieste